PICCOLA NOTA DI METODO

Anteo è l’insieme delle persone che ogni giorno lavorano per far funzionare al meglio i servizi rivolti a persone che vivono varie forme di fragilità. In questo spazio, incontriamo storie, esperienze di lavoro e quindi di vita, che alcuni Colleghi generosamente mettono in comune con tutti noi. Questi testi nascono da interviste condotte secondo una postura narrativa: in primo piano, il sentire dell’intervistato, scelte ed emozioni, episodi significativi, riflessioni dall’interno di un ruolo che è sempre ben più di un abito che avvolge un corpo. Non troverete un’alternanza fra domande e risposte: le domande sono semplici stimoli che si sciolgono nel racconto dell’intervistato, nella compiutezza che esso restituisce. Siamo dunque a leggere le tracce permanenti che ha lasciato ogni incontro di intervista, ogni intreccio di sguardi accaduto in uno spazio e in un tempo definiti.

#intervistandoanteo n°17 “Incontriamo Alberto Chiesa, già presidente della Cooperativa Pro.Ge.S.T., ora Vicepresidente Anteo Impresa Sociale

Una storia iniziata negli anni ‘80

Ho studiato Giurisprudenza a Torino, ma sapevo che non sarei mai diventato un avvocato: ho sviluppato altre passioni, che si sono modulate nel tempo. Da Valenza, la mia città di origine, mi sono spostato nell’area ovest di Torino: una zona fertilissima per la progettualità nel sociale, in cui una tradizione di sensibilità e attitudine all’innovazione ha dato vita, negli anni, a sperimentazioni molto significative.

Allora ero istruttore di nuoto per Arci-UISP e sono stato coinvolto in una sorta di “rivoluzione”: la nascita del primo sistema di piscine comunali gestito da parte delle Associazioni del territorio. Da quel momento, è partita una serie di avventure che mi hanno portato a essere tra i promotori della cooperazione in quell’area, nella gestione di servizi socio assistenziali educativi ed in seguito tra i fondatori di Pro.Ge.S.T.

La Cooperativa è nata nel novembre 1988, a Collegno, attraverso altre cooperative del territorio, con l’obiettivo di favorire il processo di superamento degli ospedali psichiatrici a seguito della legge Basaglia n. 180/1978. In particolare, Pro.Ge.S.T. ha supportato i pazienti che, usciti da quegli istituti, si trovavano sul territorio portando con sé il loro disorientamento e difficoltà di vario genere nella gestione della quotidianità. In prospettiva evolutiva, per favorire la costruzione delle autonomie, abbiamo seguito per anni due associazioni di auto mutuo aiuto formate da ex degenti, Primavera ’85 e Arcipelago.

Ancora oggi, seguo tutti i servizi nella fase di avvio. E ricordo molto bene il primo. Era Capodanno, un utente psichiatrico agli arresti domiciliari era stato ingaggiato da una cooperativa di tipo B, nell’ambito di un progetto di inserimento lavorativo; quella notte doveva essere affiancato mentre lavava i pavimenti dell’Ospedale Psichiatrico. Ero lì, con lui, a chiudere un anno e aprirne uno nuovo. In quel momento c’era bisogno di quello e l’ho fatto. Potrei disegnare quella scena, è impressa nella mia memoria.

La scelta della fusione: governare il cambiamento

Di Pro.Ge.S.T. ho vissuto gioie e dolori, nel corso degli anni, come avviene con ogni figlio. E oggi ho molta fiducia.

La fusione in Anteo è stata un’operazione libera, perché non determinata da necessità di ordine finanziario, e complessa, perché comporta integrazioni importanti fra due realtà ben organizzate. È germogliata prima dell’anno del Covid, che è servito come fase di ulteriore riflessione e approfondimento, e si è poi chiusa nell’arco di sei mesi: non è occorso molto tempo, anche perché il cambiamento è nel nostro DNA.

Si è trattata di una scelta di relazione e di prospettiva. Di relazione perché Anteo e Pro.Ge.S.T. hanno delle affinità, a partire dalle comuni origini nella fase di costruzione dei servizi per la salute mentale post Basaglia fino al progressivo ampliamento verso ambiti come quelli della cura di anziani e persone con disabilità. Di prospettiva perché entrambi siamo riusciti a stare sul mercato a lungo e con successo, grazie a staff di persone competenti e motivate e oggi il mercato stesso richiede un assetto sempre più articolato e solido.

La nostra identità, ieri, oggi e domani

Fra le caratteristiche che connotano Pro.Ge.S.T. e che portiamo in dote in Anteo ne indicherei due: il turn over pressoché nullo e il ruolo che assegniamo ai cosiddetti quadri intermedi.

Da noi si sta bene: lo dicono i dati relativi al turn over e lo dice, a monte, la volontà esplicita e concreta di rispettare la nostra natura di cooperativa sociale, per la quale il capitale di Pro.Ge.S.T. sono le persone.

Pro.Ge.S.T. ha avuto una crescita graduale che ci ha consentito di curare la qualità dei servizi e delle relazioni, di mantenere estesa e profonda la condivisione, com’è nostra abitudine fare.

I responsabili dei Servizi sono la nostra colonna vertebrale, il gruppo che tiene insieme la cooperativa: per questo ce ne prendiamo cura con particolare attenzione. E anche attraverso di loro stiamo rispondendo ai fisiologici dubbi, alle domande che provengono dalle nostre persone a proposito della fusione in Anteo: stiamo spiegando che non ci saranno trasferimenti né sismi organizzativi, bensì nuove opportunità per esprimere ciò che da sempre ci differenzia, ci rende speciali. Il processo stesso che stiamo realizzando ci valorizza, ci fa vivere la grande scommessa di diventare più forti tutti insieme, Anteo e Pro.Ge.S.T., evolvendoci per gli aspetti che occorre armonizzare e consolidandoci per gli aspetti che ci hanno resi quelli che siamo.

L’innovazione, soprattutto, è una nostra cifra. Sul piano dei servizi, per esempio, siamo stati fra i primi in Italia a gestire assistenza domiciliare per anziani, con progetti sperimentali che nell’area geografica (e anche politica) in cui operiamo, vale a dire l’area ovest di Torino, ha trovato l’humus necessario: possiamo dire di essere nati nella culla giusta! Anche la figura dell’Operatore Socio Sanitario non esisteva ancora, quando è nata Pro.Ge.S.T.: abbiamo contribuito a inventarla perché abbiamo colto quel bisogno, per esempio nel contesto della gestione di gruppi appartamento in cui vivevano persone che richiedevano un’assistenza e un supporto di quel genere.

I vantaggi che ci aspettiamo: qualche parola per il futuro

Ci confronteremo tutti con nuove dimensioni, più significative, e saremo chiamati a farlo con la concretezza che ci accomuna. In ogni aspetto, ci aiuteranno le risorse che faremo confluire: ci siamo riconosciuti reciprocamente come eccellenze e, in particolare, abbiamo colto gli uni negli altri quelle caratteristiche che riteniamo più adeguate per rispondere alle nuove esigenze del contesto in cui operiamo.

Per questo, sono convinto che il nostro spirito generativo consentirà il prosieguo di un processo di crescita che sarà da modulare affinché dia spazio all’ascolto delle persone e garantisca standard di qualità sempre più elevati.

Credo che il futuro sarà una grande occasione di apprendimento per tutti noi, persone di Pro.Ge.S.T. e persone di Anteo.