In occasione dell’Obesity Day la Dott.ssa Annalisa Opizzi dietista, ricercatrice universitaria e consulente Anteo Impresa Sociale, ci parla di un problema in continuo aumento e che può avere gravi conseguenze sulla salute e sull’importante iniziativa di Anteo.
Dati sempre in aumento
I nostri calendari sono costellati di giornate di celebrazione, ricordo e richiamo dell’attenzione su temi che ci coinvolgono direttamente o indirettamente con varia intensità. Il 4 marzo è dedicato alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul tema dell’eccesso ponderale e delle sue conseguenze cliniche e non solo: un “problema nel problema”; infatti, è costituito dal cosiddetto “obesity stigma”, lo stigma sociale dell’obesità, che causa esclusione, emarginazione e iniquità. Molti, infatti, credono ancora che l’obesità derivi dalla pigrizia e i bambini obesi affrontano spesso fenomeni di bullismo dolorosi.
L’obesità è in costante aumento ed espone le persone a un rischio maggiore di malattie gravi, quali diabete, patologie cardiovascolari (come infarto e ictus) e alcuni tipi di tumori. Secondo i dati dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), sovrappeso e obesità, in Europa, sono responsabili dell’80% dei casi di diabete di tipo 2, del 35% delle cardiopatie ischemiche e del 55% dei casi di ipertensione arteriosa.
Come prevenire e trattare l’obesità
La prevenzione e il trattamento dell’obesità e delle patologie ad essa correlate rappresentano, quindi, uno dei più importanti obiettivi di sanità pubblica e privata.
È sufficiente un calo ponderale del 5-10% per avere evidenti miglioramenti della qualità della vita, quali una riduzione dei fattori di rischio cardiovascolare, un incremento della funzione respiratoria e un miglioramento della qualità del sonno, fino a un’aumentata longevità.
Affinché la perdita di peso sia duratura nel tempo, è necessario affidarsi a personale sanitario specializzato che sappia supportare la persona non solo con la semplice consegna della terapia dietetica, ma anche attraverso interventi mirati di cambiamento dello stile di vita, nella prospettiva della cosiddetta Lifestyle Medicine. Per una persona affetta da obesità, il recupero dell’efficienza fisica è necessariamente legata alla riduzione del peso, ma è stato ampiamente documentato che solo un’alimentazione ottimale nel contesto di uno stile di vita salutare complessivo riduce il rischio e lo sviluppo di malattie legate all’alimentazione. Per ottenere benefici duraturi si tratta, quindi, di adottare un approccio globale alle problematiche connesse all’obesità.
Il welfare aziendale di Anteo
Anteo Impresa Sociale ha da tempo sposato questa visione, improntando parte del welfare aziendale all’orientamento dei suoi dipendenti verso stili di vita salutari, attraverso campagne di prevenzione e percorsi personalizzati realizzate in collaborazione con l’équipe di Medicina Preventiva diretta dal Prof. Massimiliano Panella dell’Università del Piemonte Orientale.
In particolare, proprio in occasione della Giornata Mondiale dell’obesità, Anteo ha deciso di estendere per un altro mese la campagna “La salute vien mangiando (bene!)”, per permettere a tutti i dipendenti di valutare, attraverso un questionario online, le proprie abitudini alimentari e, nel caso in cui emerga un profilo di rischio nutrizionale, di essere indirizzati al percorso di salute più adeguato: effettuando gratuitamente una visita dietistica approfondita ed esami specifici non invasivi quali la calorimetria indiretta e la bioimpedenziometria, si potrà ottenere un programma alimentare personalizzato ed efficace.
Le visite e gli esami indicati si tengono, in questa fase, presso gli ambulatori Vitalab situati a Biella; saranno organizzate alcune giornate presso Strutture Anteo ubicate in altri territori, sulla base dell’adesione e delle necessità emerse dal questionario somministrato, nonché modalità di intervento e sostegno medico-nutrizionale a distanza (telemedicina).