Annalisa Opizzi, dott.ssa dietista e ricercatrice presso l’Università degli Studi del Piemonte Orientale e collaboratrice di Anteo Impresa Sociale, ci dà qualche consiglio su cosa mangiare e bere quando fa caldo, suggerimenti validi per tutti ma soprattutto per le persone anziane e fragili.

Quando arriva il caldo è necessario prestare molta attenzione all’alimentazione e all’idratazione delle persone anziane e di quelle fragili perché possono essere particolarmente esposte ad alcuni disturbi tipici del periodo (disidratazione, deficit di nutrienti essenziali e di tossinfezioni alimentari).

Falsi miti sul cibo d’estate

Ecco un elenco di alcuni alimenti che, nelle calde giornate estive, riteniamo possano avere effetti benefici sul nostro organismo ma in realtà non è cosi.

Succhi di frutta, aranciata, bevande a base di cola, bibite in generale ma anche tè e caffè devono essere assunti con moderazione e diluiti con acqua, e quando possibile evitati, perché non dissetano, anzi, aumentano il rischio di disidratazione (a differenza di quello che si crede).

Piatti veloci e freschi come prosciutto crudo e melone, pomodoro e mozzarella, bresaola e grana e insalatone varie sono in realtà  “falsi magri” ricchi di grassi, colesterolo e sodio che annullano l’effetto benefico della verdura.

Gelati, granite e ghiaccioli non idratano e non nutrono (contengono troppi zuccheri semplici e sono inoltre troppo freddi per cui possono aumentare il rischio di disidratazione di congestioni).

I cibi freddi in generale possono causare problemi di digestione, preferire i cibi tiepidi/a temperatura ambiente, ma non lasciare troppa a lungo il cibo all’aperto per il pericolo di tossinfezioni e gastroenteriti che possono aggravare la disidratazione.

I nostri consigli

Bere più acqua a temperatura ambiente (arrivare a bere almeno 8 bicchieri al giorno). Evitare alcolici. Succhi di frutta, bibite, te, caffè con moderazione e diluiti.

Via libera alla verdura e alla frutta fresca di stagione (senza esagerare con la frutta perché ricca di zuccheri; sono sufficienti 2-3 porzioni da 150 g) che “rinfrescano da dentro”.

Si a piatti unici completi: cereali preferibilmente integrali (o patate) abbinati a una sola fonte di proteine per volta (a rotazione pollo o tacchino, uova, tonno o altro pesce in scatola, formaggio o legumi) con verdura di stagione a volontà. Per esempio insalata di riso nero con tonno, pomodorini, sedano e foglie di basilico (o pesto) oppure farro integrale con ceci, sedano e cipolla oppure fusilli integrali con mozzarella, pomodorini, olive nere e foglie di basilico oppure insalata verde con pollo grigliato, olive verdi, sedano, carote e peperoni e pane integrale tostato oppure insalata verde con carote, patate, semi vari (lino, sesamo, zucca) e fagioli.

Con moderazione salumi (0-1 volta alla settimana) e formaggi anche freschi (ad eccezione della ricotta) ricchi di grassi, colesterolo e sale (non più di 2 volte alla settimana).

Evitare cibi freddi, ma non lasciare a lungo il cibo a temperatura ambiente per rischio di tossinfezioni e gastroenteriti che peggiorerebbero la disidratazione.

Evitare cibi troppo elaborati e le cotture lunghe che possono appesantire la digestione (es. lasagne, crespelle, brasato).

Fare piccoli pasti e più frequenti (colazione, pranzo e cena più due piccoli spuntini).