Aggregazione di Arca

Emanuela Sartini

Presidente (fino al 2014) della Cooperativa Arca di Cardano al Campo (VA), attualmente Responsabile Amministrativa e Vicedirettore della RSA “Pindaro” di Milano

IL PRIMO CONTATTO CON ANTEO

Arca ha incontrato Anteo per caso, anzi per sincronicità. Un amico comune mi ha presentato il Presidente Luca Tempia nel periodo in cui ero impegnata in una grande avventura: la costruzione della nostra nuova sede, strutturata per adempiere alle nuove normative regionali. Ho conosciuto Luca nella nostra ex sede, uno stabile degli anni ’30 al quale ero molto affezionata, e ci siamo trovati immediatamente sulla stessa lunghezza d’onda: i nostri valori, il senso che davamo alla cooperazione, anche alcuni aspetti delle nostre storie personali erano identici. Sono stata invitata a Biella, sono stata accolta nella sede Anteo con molto gentilezza. E Luca ha visto la sede di Arca in costruzione, a Cardano, in cui ancora oggi sono collocati i servizi diurni per disabili “Il Faro” e “Il Molo” e la comunità “La Baia”: un investimento notevole che ci ha esposto a una fragilità finanziaria non prevista. Anteo è venuta in aiuto ad Arca, offrendo un percorso verso una nuova stabilità, sfociato, nel 2014 in una fusione per incorporazione.

IL VALORE AGGIUNTO GENERATO DALLA COLLABORAZIONE CON ANTEO

La fase iniziale è stata praticamente perfetta e ha improntato il lavoro degli anni successivi: tutto il personale di Arca è stato assorbito in Anteo a pari condizioni, con la tranquillità che deriva non solo dalla percezione regolare e puntuale dello stipendio, ma anche da un’organizzazione del lavoro molto attenta.

La gestione dei servizi è avvenuta in continuità con l’impostazione precedente e tutto è proceduto serenamente, con giornate fisiologicamente faticose ma ricompensate con il giusto riconoscimento.

Il valore aggiunto che ho percepito è stato notevole: dal punto di vista organizzativo, abbiamo avuto a disposizione nuovi strumenti; l’attenzione per la qualità è stata orientata e supportata in modo concreto e molto efficiente. Ci siamo trovati a ragionare in un modo diverso: non sempre ho avuto il cervello collegato al cuore; di fronte a un bisogno, tendevo a trovare soluzioni più “di cuore”, valutando solo in secondo tempo il fattore economico, in particolare; in Anteo, invece, questa componente è forte. E condivido pienamente questa prospettiva: è necessario integrare le due dimensioni, per il bene di tutte le persone coinvolte. Uno sguardo pragmatico ed esperto è indispensabile. Così come è essenziale non essere soli nella gestione, potersi confrontare fra professionisti, ciascuno con le proprie esperienze e competenze, per gestire al meglio la complessità di servizi delicati e così importanti per le persone fragili.

Personalmente, poi, mi sono trovata in un ruolo diverso, meno gestionale-direttivo e più operativo, in una realtà che ha completato in maniera ottimale la mia parabola professionale, sviluppata, nel corso degli anni, nei mondi della disabilità e delle patologie psichiatriche, delle tossicodipendenze, del carcere, dei percorsi di reinserimento lavorativo.

LA PRIMA PAROLA CHE ASSOCIA AD ANTEO

Sintonia: la mia è una mente che progetta e spesso mi sono venute idee che è stato un piacere condividere con i colleghi, in Anteo. Per non fermarsi.