Lorenza Erme, libraia, ci regala ogni mese 5 consigli di lettura, riservandone sempre uno per i più piccoli (o i più giovani) e uno di un’autrice donna.

CONSIGLIO 1

L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello di Oliver Sacks, Adelphi. PP. 321, euro 12,00.

Ecco cosa diceva Piero Citati di questo libro: “È un libro che vorrei consigliare a tutti: medici e malati, lettori di romanzi e di poesia, cultori di psicologia e di metafisica, vagabondi e sedentari, realisti e fantastici. La prima musa di Sacks è la meraviglia per la molteplicità dell’universo”. Oliver Sacks è un  neurologo ma di certo si può dire sia anche un grande romanziere. Il suo interesse puro per la natura umana, soprattutto quando si manifesta nella sua eccezionalità, ovvero nella malattia, traspare nitido in queste pagine. Capace di creare un legame autentico con il lettore, Sacks ci fa perdere tra le pagine: ci fidiamo dell’autore, ci sentiamo pronti ad accogliere con meraviglia e affetto qualsiasi variabile, anche quella più inimmaginabile. Il libro, che si presenta come una raccolta di casi clinici tra cui appunto l’uomo che scambiò la moglie con un cappello, ci fa riflettere sul tema della normalità, su cosa sia il benessere che quasi mai coincide con quanto ritenuto normale. La normalità è norma? Non lo so. Di sicuro però il reale è quanto percepiamo con la nostra mente e può diventare labirintico quanto il nostro cervello. Sacks non abbandona mai il dettaglio scientifico ma con altrettanta umanità ci aiuta a far luce in questo labirinto accompagnandoci dentro la psiche umana.

CONSIGLIO 2

Una vita come tante di  Hanya Yanagihara, Sellerio. PP. 1104. euro 22,00.

Un romanzo epico. La narrazione di un’amicizia tra quattro ex compagni di college in una New York meravigliosa e piena di opportunità. Sto leggendo questo romanzo ora, non l’ho ancora terminato ma sto già consigliandolo a tutti. Perché è uno di quei romanzi che risuona con l’animo umano, fa i conti con il dolore, quello che paralizza e cerca di rispondere a una domanda fra tutte: quanto dolore siamo disposti a sopportare? Al centro del libro c’è Jude, tra i protagonisti è il più fragile, oscuro, vittima di violenze fisiche e psicologiche indicibili. Attorno a lui ruotano gli altri protagonisti: Willem dall’animo gentile che sogna di diventare attore, JB che spera di sfondare nel mondo dell’arte e Malcom un architetto frustato. Tutti gli avvenimenti del passato e del presente sono filtrati attraverso gli stati d’animo dei personaggi ma è la storia di Jude a essere centrale, trascinandoci in un dolore lacerante e tremendo che solo l’amore e l’amicizia pura può provare a lenire. Un romanzo iconico che prima o dopo va letto.

CONSIGLIO 3

La figlia unica di Guadalupe Nettel, La nuova Frontiera. PP. 224. euro 16,90.

Questo romanzo riflette sulle diverse forme che può assumere la famiglia oggi e sul ruolo della donna all’interno di essa. La maternità, che sembra ancor oggi essere il destino al quale ogni donna è votata, viene descritta come desiderata, ma anche subita e rifiutata. Laura e Alina si sono conosciute a Parigi quando avevano vent’anni. Ora sono tornate in Messico. Laura ha affittato un piccolo appartamento e sta finendo la tesi di dottorato mentre Alina ha incontrato Aurelio ed è rimasta incinta. Tutto sembra andare per il meglio fino a quando un’ecografia rivela che la bambina ha una malformazione e probabilmente non sopravviverà al parto. I sentimenti che ruotano attorno alla maternità sono complessi: natura e cultura, desiderio, istinto, dogmi sociali. Il pregio di questo romanzo è quello di indagare tra le pieghe della maternità con delicatezza in modo anticonvenzionale e con uno spiccato spirito critico. La figlia unica è un romanzo sulla femminilità, sulle pressioni sociali esercitate sulle donne, sulla capacità di accettazione e la possibilità di rimettersi in gioco, sempre e comunque, lasciando penetrare la luce anche dove sembra esserci più ombra.

CONSIGLIO 4

L’arte di legare le persone di Paolo Milone, Einaudi. PP. 200, euro 18,50.

Questo libro è stato pubblicato da pochissimo, novità editoriale per il catalogo Einaudi di gennaio 2021. Quando in libreria arrivano le novità e per la prima volta passano tra le mie mani, istintivamente mi soffermo su alcuni volumi. Forse per il titolo, forse per l’editore (confesso di avere degli editori prediletti per me fonte di garanzia e sono sicura che chi legge le mie recensioni si sarà accorto quanto ricorrano spesso le stesse case editrici), sarà la copertina (ho davvero un debole per le copertine) ecco che alcuni titoli mi appaiono subito come libri da leggere, per la trama e per la scrittura. E così è successo per questo libro, ambientato nel reparto di Psichiatria d’urgenza dell’ospedale di Genova. Dal catalogo Einaudi: Quante volte parliamo dei medici come di eroi, martiri, vittime? In verità fuor di retorica, uomini e donne esposti al male. Appassionati e fragili, fallibili, mortali. Paolo Milone ha lavorato per quarant’anni in Psichiatria d’urgenza, e ci racconta esattamente questo. Nudo e pungente, senza farsi sconti. Con una musica tutta sua ci catapulta dentro il Reparto 77, dove il mistero della malattia mentale convive con la quotidianità umanissima di chi, a fine turno, deve togliersi il camice e ricordarsi di comprare il latte. Tra queste pagine così irregolari, a volte persino ridendo, scopriamo lo sgomento e l’impotenza, la curiosità, la passione, l’esasperazione, l’inesausta catena di domande che colleziona chiunque abbia scelto di guardare l’abisso con gli occhi degli altri.

CONSIGLIO 5

La memoria rende liberi, Enrico Mentana, Liliana Segre, Rizzoli. PP. 256, euro 15,90.

La proposta per i ragazzi di questo mese è dedicata alla memoria. Enrico Mentana raccoglie in questo libro la testimonianza di Liliana Segre bambina. Liliana ha otto anni quando, nel 1938, le leggi razziali fasciste si abbattono con violenza su di lei e sulla sua famiglia. Discriminata come alunna di razza ebraica, viene espulsa da scuola e a poco a poco il suo mondo si sgretola: diventa invisibile agli occhi delle sue amiche,  costretta a nascondersi e a fuggire fino al drammatico arresto sul confine svizzero che aprirà a lei e al suo papà i cancelli di Auschwitz. Dal lager ritornerà sola, ragazzina orfana tra le macerie di una Milano appena uscita dalla guerra, in un Paese che non ha nessuna voglia di ricordare il recente passato né di ascoltarla. Dopo trent’anni di silenzio, una drammatica depressione la costringe a fare luce sul suo passato. Ecco allora che l’importanza della memoria come possibile liberazione prende spazio dentro l’animo Liliana. Perché non possiamo dimenticare, affinché tale orrore non si ripresenti più.