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Un gruppo di amici. Uno psichiatra di larghe vedute. Un deserto socio-sanitario. Sono questi gli ingredienti della nascita di Anteo. Era il 1993 e a Biella il Centro di Salute Mentale (CSM) si trovava in una situazione di perenne emergenza economica e organizzativa: poche strutture, pochi servizi, moltissimi pazienti, perlopiù provenienti dai vecchi ospedali psichiatrici in fase di chiusura. Ecco allora la soluzione: “costituiamo una Cooperativa”. L’idea viene a lui, lo psichiatra di larghe vedute, Emanuele Lomonaco. Perché al CSM serve un alleato. Servono risorse umane, competenze. Servono dinamismo e spirito d’innovazione. Tutto questo – pensa Emanuele – non può arrivare dal settore pubblico: troppa burocrazia, tempi lunghi, zero risorse. Bisogna guardare altrove, alla cooperazione, a quelle realtà che, in tutto il Paese, stavano dimostrando di saperci fare, con idee nuove e tanta voglia di mettersi in gioco. “Anche Biella, allora, avrà la sua cooperativa”: si chiamerà Anteo, come il gigante mitologico figlio di Era e Poseidone che fa del contatto con la terra, della concretezza la sua forza.
I primi anni sono tutto un fiorire di iniziative. Aprono Centri Diurni, Comunità, Appartamenti supportati. Si creano relazioni e collaborazioni: con gli enti pubblici, con l’associazionismo, con il mondo imprenditoriale, persino con la Chiesa. Il deserto a poco a poco si popola, si trasforma. Il volontarismo iniziale diviene metodo di lavoro. Le strutture agiscono in sinergia, fanno sistema. E fanno anche scuola. L’esperienza biellese diventa “modello”. Un esempio raccontato e studiato in tutto il mondo.
Intanto la Cooperativa non smette di crescere. Il 2000 si rivelerà per lei un anno cruciale. È l’anno della prima Casa di Riposo. Un’intuizione che si trasformerà in scelta strategica. Non trascorre neppure un lustro e la giovane “area anziani” già pareggia la psichiatria in quanto a ricavi e a personale impiegato. In breve tempo le strutture per anziani in gestione si moltiplicano. I posti letto crescono fino a superare quota 1.000. Si è ormai aperta una nuova fase. Diversificazione e crescita impongono anche una riorganizzazione interna: una sede più grande, una radicale ristrutturazione delle funzioni aziendali, un controllo di gestione all’avanguardia, la totale informatizzazione dei sistemi e dei processi.
Alla fine degli anni 2000, Anteo è ormai una grande azienda che dà lavoro a più di 1.200 persone. E che, soprattutto, è al centro di un gruppo sempre più articolato, composto da realtà che operano, come lei, nel campo della cooperazione. Il suo ruolo di incubatore sociale si rafforzerà ancora negli anni a venire, grazie a modelli organizzativi efficaci e improntati a un controllo di gestione attento: per armonizzare l’attenzione alla persona con l’attenzione alla sostenibilità, obiettivi certo non alternativi, ma, al contrario, convergenti. Nasceranno altre cooperative, si moltiplicheranno le esperienze e le competenze. L’assistenza agli anziani resterà, certo, il suo core business. Ma questo non impedirà di percorrere nuove strade, in risposta a bisogni sociali sempre più complessi.
La vocazione di soggetto proattivo, in grado di cogliere tempestivamente i nuovi bisogni e di costruire adeguate risposte, trova nel contesto delle esigenze della società degli anni 2010-2020 un terreno di espressione ideale. Sono gli anni in cui si strutturano i servizi per le donne vittime di violenza; il tema del lavoro come strumento di riabilitazione e inclusione sociale per i soggetti svantaggiati cerca strumenti e percorsi più efficaci; le fragilità psichiche e legate a dipendenze patologiche manifestano la necessità di interventi sempre più individualizzati. Anteo si attiva accrescendo le competenze dei suoi coordinatori e operatori, ampliando e rafforzando le reti territoriali con soggetti pubblici e privati, vincendo bandi di finanziamento per progetti sperimentali per lo sviluppo e l’applicazione di metodi innovativi. E, nel 2019, acquisendo una cooperativa storica, Saman, nota per il suo approccio terapeutico-riabilitativo alla dipendenza da sostanze legali e illegali, e una cooperativa pugliese, Futura, attiva nell’ambito dei servizi residenziali e semiresidenziali per la salute mentale. Un processo di integrazione di esperienze e know-how che guiderà anche la fusione per incorporazione della Cooperativa Pro.Ge.S.T. di Torino, portata a compimento nel novembre 2021, e l’aggregazione di Capodarco, storico punto di riferimento per la disabilità nella capitale.
Eccoci dunque arrivati a oggi: l’inizio di un nuovo capitolo della nostra storia. Quello delle sfide future. Con parole d’ordine rinnovate: servizi di Cura di eccellenza e crescita sostenibile, come sempre, ma anche co-progettazione e partenariato pubblico-privato e integrazione sociosanitaria. Tutto questo ben memori delle nostre origini: siamo nati per aiutare le persone a vivere meglio e questo è ciò che vogliamo continuare a fare.
Su ispirazione di Emanuele Lomonaco, Direttore del Dipartimento di salute mentale di Biella, nasce la Cooperativa Sociale Anteo.
Prende forma l’attuale rete dei servizi psichiatrici di Biella. Negli anni quella rete farà scuola, divenendo un modello studiato nel mondo.
Anteo vince la sua prima gara per la gestione di una Casa di Riposo. Anteo non è più soltanto psichiatria.
Prendono avvio alcuni progetti rivolti ai disabili. Si consolida la politica di diversificazione.
Anteo ottiene la certificazione di organizzazione ai sensi della normativa ISO 9001, Sistemi di Gestione per la Qualità.
A soli 4 anni dalla prima commessa, l’area anziani già pareggia la psichiatria quanto a fatturato complessivo.
Partiti nel 1993 in pochi amici, nel 2007 la base sociale della Cooperativa supera quota 1.000.
Per la prima volta i posti letto nelle Residenze per anziani superano quota 1000.
Prende avvio il progetto Gran Torino, per la costruzione di una RSA da 120 posti letto nella parte nord del capoluogo piemontese.
Anteo ottiene la certificazione OHSAS 18001, Sistemi di gestione per la sicurezza.
Anteo acquisisce l’Istituto Belletti Bona, la più importante Casa di Riposo di Biella, destinata a diventare un polo geriatrico d’eccellenza.
Il fatturato della cooperativa supera per la prima volta i 50 milioni di euro.