Il concorso Anteo “C’era una volta un virus…”: una partecipazione ampia e di grande qualità

“La favola riflette la realtà in uno specchio strano, poco convenzionale, e offre una immagine che permette di capire meglio la realtà”: lo ha affermato Luis Sepúlveda, un grande narratore, capace di regalare ai suoi lettori profondità e semplicità insieme. Scomparso nel mese di aprile a causa del Covid-19, è stato da noi assunto come una sorta di “nume tutelare” per la nostra iniziativa CoronaVirus e favole. Ma su questo aspetto avremo modo di tornare.

La realtà che abbiamo proposto come tema del nostro concorso di creatività, la scorsa primavera, è proprio quella difficile, faticosa, anche angosciante e dolorosa del Corona Virus: una minaccia che ha riguardato da vicino tutti noi, anche gli utenti e gli ospiti dei nostri servizi, anche i nostri colleghi. Una realtà con la quale confrontarsi e che è stato necessario attraversare. Le parole, le immagini, la musica sono state di aiuto. CoronaVirus e favole si scoprono territori limitrofi: la paura e la speranza, la realtà e il riflesso che la fantasia può rimandarne per consentirci di attraversarla.

Raccontare è un’arte che possiamo tentare di praticare quando siamo mossi dal desiderio di incontrare l’altro attraverso una storia, vera o inventata che sia. È un istinto, si dice, perché di storie siamo intrisi tutti: storie ascoltate, lette, scritte, composte nella memoria da scampoli di esperienze e di sogni. Narrare è gettare ponti. E sapere che nei nostri Servizi, luoghi in cui si lavora sulle e con le fragilità, in cui si vive intensamente ogni giorno, più di 60 persone si sono impegnate a tessere storie insieme è una grande emozione.

CoronaVirus e favole e….musica

La musica è la vera protagonista di un video corale che non cerca una vera e propria trama, ma che raccoglie gli sguardi curiosi, stupiti, a tratti confusi, anche divertiti degli ospiti di una residenza per persone con disabilità: il ritmo è serrato e i volti raccontano frammenti di ciò che manca e di ciò che invece rimane in epoca di Covid.

La partecipazione è venuta anche da chi non poteva frequentare la struttura diurna, attraverso riprese “casalinghe”, perché condividere il proprio sentire con persone amiche a volte è una necessità!

In alcuni casi sono emerse esigenze individuali, veri e propri slanci che alcuni Ospiti hanno manifestato: così, c’è il signor Pietro che, dalla residenza per anziani in cui vive, ha voluto trasmettere un po’ di leggerezza, accompagnando con la chitarra la sua storia, che racconta di un re furbo ma non immortale e che invita… a lavarsi bene le mani, a indossare la mascherina e a non isolarsi nella paura.

In una comunità per persone con problemi di dipendenza, sono state scritte tre storie ed è stata inventata una canzone: piccoli gruppi si sono confrontati con temi e riflessioni, sviluppando narrazioni ora un po’ malinconiche ora tenacemente ottimiste, soprattutto orientate verso la consapevolezza e la speranza. CoronaVirus e favole: le parole per vincere le paure.

CoronaVirus e favole e…immaginazione

E c’è anche un “Gruppo Storia” che ha raccontato l’esperienza di scrittura come esperienza di libertà, di espressione autentica di sé, anche di temporanea negazione della propria disponibilità a partecipare ai lavori: ecco che la favola diventa elaborazione vera e ricca, meditata, figlia della condivisione delle proprie energie più preziose.

Il signor Mario, ospite di una struttura per persone con disagio psichico, ha colto l’occasione per raccontare la sua storia, i suoi studi, i suoi interessi, offrendoci un ritratto di pienezza, consapevolezza, vivacità: per il suo Omar la chiusura obbligata è una opportunità di scoperta e riscoperta di sé, non senza il conforto dell’ironia.

Per commentare degnamente i disegni ci vorrebbe forse un esperto: ai nostri occhi, hanno la bellezza delle creazioni che vengono da lontano, dal cuore di esistenze che quando trovano lo spazio per diventare linee, forme e colori inventano nuovi linguaggi. Il dialogo su questo argomento ha offerto l’occasione per trasmettere informazioni corrette, fra rassicurazioni e inviti alla prudenza, ma soprattutto si è trasformato in occasione per esercitare, dentro ciascuno e nel gruppo, l’immaginazione.

L’ambiente urbano (opprimente e inquinato), i villaggi e la natura, l’aggressività e l’amicizia, l’avarizia e la vendetta, molti animali (dagli insetti al pipistrello, dal bruco agli uccelli), gli immancabili re principesse e maghi, lo stupore e il silenzio, galassie e pianeti lontani, le ombre e le luci, il viaggio e la riflessione interiore più profonda, le prove da superare, la ricerca appassionata, corale e spesso ingegnosa di una soluzione: questi sono gli ingredienti che hanno trovato spazio nelle storie che abbiamo letto. Su tutti, sono emersi i valori della gentilezza e della collaborazione.

Favole e…?

Dei primi tre classificati vi abbiamo già detto e mostrato tutto: ora diamo spazio agli altri partecipanti, altrettanto apprezzati (è stata durissima assegnare dei voti!). Abbiamo regalato a tutti una copia di Tutte le favole di Sepúlveda, che con la sua freschezza ci accompagnerà nel tempo, magari ispirando nuove creazioni… CoronaVirus e favole per questa prima esperienza di condivisione, quindi; ma la generazione di storie in futuro potrà alimentarsi anche dei temi sereni suggeriti da Sepúlveda, come il senso del volo, l’amicizia, la lentezza e la fedeltà.

Scarica il pdf_ Favola da Rsa Belletti Bona

Scarica il pdf _Favola da Comunità Alloggio Il Ciclamino

Scarica il pdf _Favola da Centro Diurno Itaca

Scarica il pdf_ Favola da Centro Diurno Arcobaleno

Scarica il pdf _Favola da Gruppo Appartamento Le Maddalene

Scarica il pdf _ Favola da Comunità La Recherche

Scarica il pdf_Favola da Comunità Apricena 1

Scarica il pdf _Favola da Comunità Apricena 2

Scarica il pdf Favola da Cantavenna