Covid-19 e implicazioni psicologiche
L’emergenza Covid-19 ha messo a dura prova la tenuta psicologica delle persone alle prese con una situazione inedita nella sua drammaticità. Infatti, la malattia, il timore del contagio, le misure di isolamento, indispensabili sul piano sanitario ma difficili su quello umano, la solitudine, i lutti, la assenza dei rituali di cordoglio e le incertezze economiche hanno determinato una situazione che può degenerare, in chi non ha le necessarie risorse, in disturbi veri e propri di tipo psicologico e psichiatrico.
L’impatto del Covid-19 sulle persone con malattie pregresse
Vogliamo qui mettere in luce la situazione particolare di tutte le persone con patologie croniche, oncologiche, cardiovascolari, diabete, ecc. ma anche psichiatriche. Queste persone e le loro famiglie esprimono un bisogno ancora maggiore di regolazione emotiva rispetto alla popolazione non malata. L’epidemia di Covid-19 può aver innalzato il livello di allerta maggiormente in chi è consapevole di avere un quadro di salute già compromesso o precario; attivando reazioni da stress più intense e/o prolungate nel tempo (intrusività, evitamento, aumento dell’arousal, umore depresso/pensieri persistenti e negativi). Penso anche a pazienti che erano/sono in attesa di interventi chirurgici; a pazienti che non hanno potuto accedere all’ospedale e alle figure sanitarie di riferimento come prima. La sospensione di molti trattamenti ma anche di partecipazione a laboratori e gruppi di sostegno di varia natura ha certamente acuito il senso di impotenza e di solitudine creando sconforto, paure, disagio e talora franca patologia.
La terapia psicologica contro le nuove “paure”
La terapia psicologica, in questi casi, ha il fine di aumentare la consapevolezza dell’esperienza di malattia. Garantendo la convivenza con modalità il più possibile adattive come l’aderenza alle cure che possono garantire una migliore qualità della vita. L’attuale condizione epidemica innesca nuove paure legate al contagio e di non essere “sotto controllo medico” in modo sufficiente, la percezione di sé come soggetto più esposto (con reazioni variabili a seconda delle caratteristiche di personalità, del tipo di patologia, di esperienze passate e dal tipo di rete familiare e sociale: reazioni di tipo ansioso, sino a espressioni di tipo fobico e/o di isolamento a impronta depressiva).
Diritto alle cure
Molto importante è garantire tutte le forme di tutela in termini di diritto alle cure, all’informazione, all’aiuto psicologico e conseguentemente a percorsi “facilitati”. Questo modello assistenziale richiede l’organizzazione multi-professionale dei percorsi di cura, canali comunicativi funzionanti tra operatori sociosanitari, facilitazioni burocratiche, e il diritto alla gratuità delle cure anche psicologiche in pazienti e familiari con patologie croniche di rilevo.
Diritto all’esenzione dal ticket per terapie psicologiche
Sarebbe necessaria una battaglia di civiltà per riconoscere, così come è stato per i pazienti con patologia oncologica, il diritto all’esenzione del ticket per le terapie psicologiche (colloquio psicologico, psicoterapia individuale, psicoterapia familiare) a tutti i pazienti con patologie croniche ed ai loro familiari, anche laddove la percentuale di invalidità riconosciuta sia inferiore al 66% (esenzione ticket per invalidità). La possibilità di usufruire di tale esenzione, infatti, costituirebbe una “bolla di protezione” alle persone che in difficoltà economica causata dall’emergenza covid19 potrebbero rinunciare alle cure.
Conseguenze sociali del Covid-19
Non ultimo va considerato il trauma collettivo delle varie comunità, delle Regioni più colpite e dell’intero Paese. Le conseguenze che possiamo aspettarci sarà una vera emergenza psicologica con disturbi importanti fino all’aumento dei suicidi. Sarà anche possibile una maggiore presenza di idee da complottisti e di comportamenti aggressivi nei confronti di tutti, “eroi “compresi. Una disperazione dilagante che può, in questa era narcisistica, tradursi in frantumazione dei legami sociali e comunitari con devastanti scenari di violenza.
Ne usciremo cambiando
Come ne usciremo? Dipende da molti fattori. Dal tempo e dai comportamenti richiesti e dal loro successo; dalle conseguenze economiche e dalla capacità di far riprendere con modalità nuove ma efficaci la vita di tutti e le istituzioni primarie di una società civile in primis il SSN e la scuola.
Per evitare il disastro sociale avremmo bisogno di grandi cambiamenti sociali e politici, economici e strutturali. Per diventare migliori, più capaci di soddisfare bisogni reali e non condizionati, di rispetto verso la terra e le sue risorse, di solidarietà verso i più fragili. E consapevoli che la fragilità è una esperienza che riguarda tutti, o quasi…