Il caldo e gli anziani

Il caldo è un tema molto delicato, che occorre considerare come una delle priorità nella preparazione di chi fa assistenza a casa di persone anziane. Infatti l’aumento delle temperature estive costituisce per molti anziani un problema rilevante, soprattutto se si vive in città dove la colonnina di mercurio tende ad assestarsi su livelli di guardia per periodi anche lunghi. L’eventualità di conseguenze gravi durante i giorni di massimo calore sono diventate più frequenti dal 2003, da quando in Italia come in altri Paesi europei, si sono verificate condizioni di caldo anomalo che hanno provocato, specie nelle grandi città, un forte aumento dei ricoveri in ospedale e dei decessi nella popolazione anziana.

Eppure è possibile ricorrere a semplici accorgimenti per migliorare e supportare al meglio le persone anziane a superare, senza problemi, le settimane estive particolarmente afose e calde. Il Ministero della Salute ha diffuso infatti un opuscoloCome vincere il caldo, che fornisce preziose raccomandazioni e consigli per prevenire danni conseguenti a calore e garantire un adeguato livello di benessere.

Le raccomandazioni del Ministero della Salute

Le raccomandazioni del Ministero della Salute sono rivolte al personale che assiste anziani a domicilio e propongono innanzi tutto un questionario che consente di valutare i rischi a cui l’anziano assistito potrebbe essere esposto con l’aumento delle temperature: tra i fattori importanti da valutare ovviamente ci sono l’età, la presenza di patologie e l’assunzione di farmaci. Quando si è stabilito se la persona assistita può essere un soggetto a rischio, occorre essere in grado di individuare i sintomi che indicano un grave stato di sofferenza dovuto al caldo: la comparsa di crampi, eritemi (piccoli arrossamenti) e papule (piccoli rigonfiamenti solidi della pelle) e la riduzione di alcune attività quotidiane (come spostarsi in casa, vestirsi, mangiare, andare regolarmente in bagno, lavarsi), sono i primi sintomi, non ancora gravi, di malessere della persona assistita. La salute è invece decisamente in pericolo quando la persona manifesta confusione mentale, o si verifica l’aggravamento di una confusione mentale già presente,  ha mal di testa  ed è preda di convulsioni. Evidente che se si agisce quando si manifestano i primi sintomi si può riuscire efficacemente a trovare soluzioni per il recupero dello stato alterato, ma se i sintomi sono gravi occorre rivolgersi con urgenza al medico.

Alcune semplici regole da applicare

Ecco alcune semplici regole da applicare, comunque e in ogni caso, quando fa molto caldo e in casa ci sono persone anziane: la temperatura in casa deve essere mantenuta non oltre i 26° C e il tasso di umidità presente non deve superare l’80% (utile dunque dotare gli ambienti di termometri e igrometri); molto importante arieggiare la casa durante le ore notturne e proteggere porte e finestre dall’azione diretta dei raggi di sole durante il giorno; importante anche individuare nell’abitazione il luogo che meglio può essere mantenuto fresco e strutturarlo per poterlo abitare nei momenti più caldi. I ventilatori è bene siano disposti in modo da mantenere nell’ambiente un buona circolazione dell’aria senza coinvolgere direttamente la persona.

Occorre quindi evitare di uscire nelle ore più calde della giornata: tra le 11 e le 18, ma è importante giornalmente fare un po’ di movimento riuscendo a frequentare parchi e luoghi verdi, indossando abiti leggeri in fibre di cotone/lino in grado di garantire la traspirazione, di colore chiaro e con il capo coperto da cappelli di paglia o cotone.

Fondamentale l’alimentazione da osservare nei periodi più caldi: assolutamente da evitare bevande alcoliche, ghiacciate e gasate, i cibi grassi e di difficile digeribilità. Occorre bere molto, almeno 2 litri di acqua al giorno, ma non acqua ghiacciata, privilegiare brevi spuntini di frutta e verdura, anche sotto forma di spremute, frullati e centrifugati. Ecco perché compito prioritario del personale di assistenza è verificare che in casa si possa disporre sempre di ghiaccio, acqua e frutta.

L’anziano deve inoltre sostare per periodi di 3-4 ore in luoghi più freschi, se è allettato può essere utile sottoporlo a periodiche spugnature fresche e controllare con attenzione la temperatura corporea, ma evitando di somministrare antipiretici (aspirina e tachipirina) se viene la febbre: meglio in tal caso chiamare subito il 118.