Il Sapore dei Ricordi

Ricette della memoria in Casa di Riposo

Attingere alle memorie degli anziani per rintracciare legami e distanze tra il mondo di oggi e quello di allora è l'obiettivo che ha orientato un progetto che si sviluppa nel solco di un valore educativo e profondamente generativo che per noi è stile operativo quotidiano: la Cura.

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Chef Davide Oldani

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Che buono il sapore dei ricordi

Ho sempre pensato che se ci soffermiamo a guardarle con attenzione, certe ricette sono una specie di geografia del cuore, che ci permettono di fare un viaggio nel passato alla riscoperta di sapori e di momenti perduti. Il cuore della tradizione batte forte in questo libro, nei piatti che io chiamo “fatti come mamma comanda”.
Il pensiero torna a vent’anni fa quando, dopo aver girato il mondo, conosciuto grandi maestri e frequentato grandi cucine, mi sentivo abbastanza pronto per aprire un ristorante tutto mio. E ciò nonostante, mio padre continuava a preferire i ravioli della mamma ai miei piatti infarciti di mondo e di esperienza. Perché avevo tecnica e conoscenza, ma dovevo ancora aggiungerci amore e tradizione. Perché, se di tanto in tanto vogliamo trasgredire dai principi di equilibrio, di leggerezza e di tutto quanto ci garantisce nel tempo salute e benessere, allora tanto vale farlo bene, dico io. E in quelle occasioni, se proprio dobbiamo dimezzare qualcosa, facciamolo piuttosto con la porzione ma non con il gusto.
Mi complimento tanto, davvero, con chi ha pensato a questa iniziativa raccogliendo piatti ma anche avvicinando persone e condividendo storie. Perché, se il connotato più forte di questa raccolta è quello di proporre piatti nella loro versione originale, via via che si sfoglia si sente profumo di stagioni, di casa, di buono. Complimenti alle cuoche (e ai cuochi?) che hanno messo le mani in pasta e i ricordi in campo.
Un progetto importante questo per chi è stato protagonista in prima persona, ma anche per tutti noi che leggiamo. Ad alcuni è offerta un’occasione per ricordare. Ad altri, più giovani, un’opportunità per recuperare nel presente qualche sapore del passato; sapori che raccontano anche di un modo di vivere cucinando il meglio con quello che c’era, ma soprattutto di condividere con gli altri quei “piatti da re”.

 

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Un progetto di memorie culinarie

Attingere alle memorie degli anziani per rintracciare legami e distanze tra il mondo di oggi e quello di allora è l’obiettivo che ha orientato un progetto che si sviluppa nel solco di un valore educativo e profondamente generativo che per noi è stile operativo quotidiano: la Cura. Lo sguardo attento rivolto agli Ospiti delle nostre residenze per anziani ha scelto, quindi, di utilizzare il cibo come strumento per innescare un circolo narrativo virtuoso che desidera favorire un impatto significativo sulle relazioni di cura.
“Il sapore dei ricordi” si è strutturato come un progetto collaborativo e multidisciplinare di narrazione e condivisione delle memorie gastronomiche degli Ospiti di cinque strutture Anteo situate in differenti località del territorio piemontese. Nei racconti intorno ai fornelli e alla tavola sono emersi aspetti che connettono le scelte alimentari alle più ampie dimensioni identitarie e culturali, a testimonianza, ancora una volta, di quanto gli alimenti non siano semplice materia prima atta a soddisfare le necessità fisiologiche della sopravvivenza, ma siano risorse investite di molteplici significati.
Le ricette contenute nella pubblicazione che è scaturita dal progetto, dunque, sono molto più che semplici elenchi di ingredienti e istruzioni pratiche: i piatti proposti, ricostruiti a volte a partire da frammenti ed episodi, spesso innescando narrazioni collettive, composte dalle storie di molti, oltre ad essere delle delizie per il palato, sono porzioni di biografie. Le pietanze prendono forma come storie che partono dallo spazio domestico dell’infanzia e procedono verso l’età adulta, s’impastano con i tempi del lavoro, le vicende della vita coniugale e famigliare. I gruppi di conversazione hanno generato racconti intimi diventati corali, scorci privati trasformati in scene pubbliche, in cui il vicinato, il cortile, la piazza si riempiono di profumi e allegra convivialità.
È questa la chiave di lettura delle ricette contenute ne “Il sapore dei ricordi”: un reticolo di storie interconnesse, un passaparola che è quasi gioco e che consente di viaggiare da un risotto a un arrosto, da un contorno di verdura a una torta, trasportati dai ricordi, fra gesti attenti, ingredienti semplici e genuini, tavole apparecchiate per stare insieme, con creatività e senso pratico.
Le memorie culinarie raccolte presso le cinque Strutture coinvolte nel progetto attingono ad un passato condiviso per restituirci i saperi e i sapori di un’epoca, echi del passato che rappresentano preziosi tasselli per illuminare la storia collettiva e sociale di diverse generazioni e che ci parlano di un mondo che può insegnarci molto, in particolare in tema di consapevolezza e saggio utilizzo delle risorse della nostra Madre Terra.

 

Martina Laganà Antropologa

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